Il Padiglione Italia alla Biennale Arte 2024 parte dalla propria identità nazionale con simbologie e manifestazioni provenienti da una radice comune, dalla quale tutte le cose si generano.
Nella presentazione ufficiale dell’evento, il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha sottolineato come “La creazione dell’artista Massimo Bartolini per il Padiglione Italia curato da Luca Cerizza forte anche dei contributi di diverse espressioni creative provenienti da molteplici discipline artistiche, costituirà un momento importante nel contesto della sessantesima Esposizione Internazionale d’Arte della Fondazione La Biennale di Venezia”. Continuando nel commento, il Ministro Sangiuliano ha ulteriormente indicato come “La pratica dell’ascolto, che contraddistinguerà l’installazione Due qui / To Hear, stimolerà il pubblico all’introspezione che predispone al ritrovamento di sé, presupposto ineludibile per accogliere l’altro: il giusto viatico a una Biennale che rinnoverà per Venezia il ruolo di capitale mondiale dell’arte contemporanea”.
Sito all’Arsenale, il Padiglione Italia è stato realizzato attraverso un contributo dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura con un importo pari a 800.000 euro mediante una convenzione con la Fondazione La Biennale di Venezia.
Due qui / To Hear è il titolo del Padiglione Italia. Un paradigma acustico inteso come esperienza fisica che come metafora e invito all’attenzione, all’apertura verso l’altro. Si tratta di un percorso potenzialmente circolare con due figure che fanno da ideali introduzioni agli spazi e al progetto stesso. La Concettualità per questa edizione 2024 è molto alta e lirica, soprattutto palpabile e percepibile all’interno dell’area espositiva ma anche della pertinenza esterna.
Come comunicato, sono definite una rete di relazioni e collaborazioni, che danno vita a un progetto collettivo in cui sono inclusi, in diverse forme, artisti di diverse discipline e provenienze geografiche.
Nel dettaglio, le compositrici Caterina Barbieri e Kali Malone assieme a uno dei musicisti più importanti della musica sperimentale degli ultimi cinquant’anni, Gavin Bryars (insieme al figlio Yuri Bryars), contribuiranno alle opere sonore di Bartolini, mentre la scrittrice e illustratrice per l’infanzia Nicoletta Costa e il romanziere e poeta Tiziano Scarpa sono stati invitati a concepire nuovi testi che saranno performati all’interno dello spazio del Giardino nei giorni dell’inaugurazione e come parte del Public Program.
Nel Giardino antistante sarà delineato un concetto e un principio di natura e di spiritualità: un albero connesso attraverso le radici e il Bodhisattva che sta seduto a pensare vanno ad incarnare forme relazionali profonde con il Mondo. Intorno si delineano le opere che aprono e chiudono il progetto, che ha il suo centro in una grande installazione sonora attraversabile dal pubblico.
Padiglione Italia: Due qui / To Hear
60. Esposizione Internazionale d’Arte – Stranieri Ovunque / Foreigners Everywhere diretta da Adriano Pedrosa (20 aprile – 24 novembre 2024)
Commissario: Angelo Piero Cappello – Curatore: Luca Cerizza
Artiste e Artisti: Massimo Bartolini con Caterina Barbieri, Gavin Bryars, Kali Malone.
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