Martin Parr reale sociale ironico al Mudec

Se si possiede uno spirito ironico, disincantato e libero la mostra dedicata al fotografo Britannico Martin Parr (Epsom, 23/5/1952) potrebbe fare al caso di coloro i quali possiedono anche tale approccio.

“La critica è ipocrisia; la società è ipocrisia” indica l’autore, ma anche “Sono un turista. Sono un consumatore. Faccio le cose che fotografo e di cui posso essere criticato”. Tutto è nel momento in cui si vive: senza trucco, senza parrucco, senza tendenze e vacuità di sorta, senza addetti alla persona, senza ispirazioni di sorta. In modo quasi irriverente Parr fotografa “le persone così come le trovo” spiega, però “le persone hanno problemi riguardo al loro aspetto”.

Vedere le cose come stanno, divise tra bello e brutto, dove ognuno trova il personale giudizio. La regia e il patinato da un lato, la spontaneità e l’essere se stessi dall’altro. Ambiti nei quali, per esempio, vige l’essere colti nella quotidiana imperfezione che caratterizza tutto l’essere umano, oppure essere in un contesto dal quale è possibile fare quasi tutto a discapito di coloro i quali ne stanno fuori, ma anche semplici stati divisi tra provocazione, irritabilità, dolcezza, convenienza, interesse, ironia, teatralità, tragicità e momento temporale. Dunque, un’analisi sociale tra ignorare l’istante ma simultaneamente porlo all’attenzione, dove il comico delinea aspetti meglio di un sociologo, come da incipit alla mostra ripresa da un’affermazione del Britannico.

Sovvertire i canoni tradizionali, perchè in fondo la vita di tutti i giorni esce da quello che sono le apparenze. Dall’arte della fotografia per individuare quello che osserviamo passandoci a fianco senza magari farci caso, oppure entrando similmente nello spirito del fotografo ma, a differenza, non abbiamo il tempo per soffermarci e cogliere quell’istante da bloccare.

Dal Turismo fatto di persone, passando per le spiagge, le periferie, il consumismo, giungendo fino alla moda per diverse tematiche ritratte con sarcasmo, ironia e disillusione. Dettagli ma anche scene d’insieme per un quadro fotografico di quanto è possibile vedere in una banale giornata dell’essere umano.

In collaborazione con Magnum Photos, al Museo Mudec, Museo delle Culture di Milano, per Mudec Photo, in una auto curatela e produzione, la mostra personale Martin Parr “Short & Sweet”, dal 10 Febbraio al 30 Giugno 2024, si sviluppa in più di sessanta fotografie ricercate dal fotoreporter stesso, con un numero di scatti pari a duecento appartenenti all’installazione Common Sense. Quest’ultima è composta da un insieme di vivaci immagini stampate, attraverso una Xerox a colori in basso costo su carta A3, messe tutte in costante relazione con lo spazio Milanese.

Usando il termine di Martin Parr, la fotografia è propaganda e come suo agire tende ad avvicinarsi “molto alle persone e lo faccio perché è l’unico modo per ottenere l’immagine. Vai dritto da loro. Anche adesso, non lo trovo facile. Non lo annuncio. Faccio finta di concentrarmi altrove”. Tutto perchè, “Se scatti una fotografia a qualcuno è molto difficile non guardarla subito dopo. Ma è l’unica cosa che smentisce il gioco. Non cerco di nascondere quello che faccio: sarebbe una follia”. In sintesi, dalla satira, agli accadimenti fino alla vera realtà, per un ritratto disincantato della società vivente tra Ventesimo e Ventunesimo secolo.

 

Riproduzione riservata © Copyright nulladiessinelinea.it

Comments are closed.