Ugo La Pietra Itinerari

Ugo La Pietra è uno tra gli artisti Italiani che ha sperimentato e prodotto all’interno di diverse ricerche. Non una sola direzione, ma verificare sempre molteplici soluzioni creative. Dagli anni Sessanta ha toccato varie correnti tra arte segnica, concettuale, ambientale, nel sociale, narrative, nuova scrittura, cinema, extra media, neo-eclettismo, design radicale senza dimenticare la formazione di architetto. 

Tra collage, ceramiche, piatti, fotografia, installazioni, design, lavori grafici e pittura Ugo La Pietra ha analizzato ed espresso il tema del territorio nelle direzioni di centro, periferia, micro, macro. Come indicato dal Maestro, “sulla tela bianca, attraverso i miei segni, viaggio con strumenti capaci di descrivere luoghi e territori inesplorati: come l’azzurro, gradatamente più cupo, indica la maggiore e minore profondità delle acque nelle mappe del navigatore solitario, così i miei colori descrivono i luoghi, più o meno difficili da attraversare, dove il segno più forte fa emergere l’evidenza dei miei -itinerari preferenziali- carichi di azzardo”.

Itinerari, percorsi che si seguono o s’intendono seguire in un viaggio, o una spedizione con tappe intermedie, ma anche l’illustrazione scritta o grafica di vie da seguire. Per Ugo La Pietra, in ambito artistico, sono diversi e ognuno possiede un suo costrutto. Si passa dai Percorsi di Tre Miei Amici quali il leprottino, la tartaruga e il gufo ai quali nella sua personale esperienza il Maestro è particolarmente affezionato, dai Percorsi Alternativi dedicati alle periferie, dai Percorsi Urbani incentrato sulle aree centrali metropolitane, alla mia Territorialità luoghi di esperienze passate con poche tracce e a Itinerari praticati dagli animali piuttosto che dall’uomo. Più complessi sono i Percorsi dal centro alla periferia stando all’interno del complesso significato del termine deriva che, a partire dal primo Surrealismo, voleva inventare un nuovo modo di esistere nel quotidiano tralasciando la produzione artistica e dividendosi tra una vita permanente o quasi e una esplorazione temporanea di luoghi e città.

Itinerari dove la casa è uno spazio per non restare. Sebbene qui pensiamo di essere liberi in uno spazio nostro, alla fine non è così. Molto è frutto di un sistema generalizzato di vita dove, in fondo, tutti vivono affollate solitudini, anche se molti andrebbero a dimostrare il contrario. Gli Itinerari non sono imposti e neanche messi in discussione, di conseguenza gli spazi sono da analizzare e verificare senza pregiudizi, dove le barriere e le divisioni dall’architettura all’agire umano scompaiono. Esplorazioni per itinerari di deriva dunque, che racchiudono l’essere poliedrico di Ugo La Pietra senza essere chiuso in un unico motivo espressivo.

L’articolata e pluriennale ricerca dell’artista, “Ugo La Pietra itinerari”, è stata esibita in un evento realizzato presso la Paula Seegy Gallery con organizzazione dell’Archivio Ugo La Pietra.

Biografia

Ugo La Pietra, Bussi sul Tirino (Pescara) 1938, originario di Arpino (Frosinone), vive e lavora a Milano. Architetto di formazione, artista, cineasta, editor, musicista, fumettista e docente, dal 1960 si definisce ricercatore nel sistema della comunicazione e delle arti visive, muovendosi contemporaneamente nei territori dell’arte e del progetto. Instancabile sperimentatore, ha attraversato diverse correnti (dalla Pittura segnica all’arte concettuale, dalla Narrative Art al cinema d’artista) e utilizzando molteplici medium in ricerche che si sono concretizzate nella teoria del “Sistema disequilibrante” – espressione autonoma all’interno del Radical Design – e in importanti tematiche sociologiche come “La casa telematica” (MoMA di New York, 1972 – Fiera di Milano, 1983), “Rapporto tra Spazio reale e Spazio virtuale” (Triennale di Milano 1979, 1992), “La casa neoeclettica” (Abitare il tempo, 1990), “Cultura Balneare” (Centro Culturale Cattolica, 1985/95). Ha comunicato il suo lavoro attraverso molte mostre in Italia e all’estero e in diverse esposizioni alla Triennale di Milano, Biennale di Venezia, Museo d’Arte Contemporanea di Lione, Museo FRAC di Orléans, Museo delle Ceramiche di Faenza, Fondazione Ragghianti di Lucca, Fondazione Mudima di Milano, Museo MA*GA di Gallarate. Da sempre sostiene in modo critico con opere e oggetti, con l’attività teorica, didattica ed editoriale la componente umanistica, significante e territoriale dell’arte e del progetto.

 

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